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Allende, Isabel.

Scrittrice cilena. Esule dal Cile, dopo il golpe del 1973 si trasferì in Venezuela e quindi negli Stati Uniti. Giornalista (dal 1964 al 1973 in Cile, quindi, dal 1973 al 1984, in Venezuela), esordì come scrittrice nel 1982 col romanzo La casa degli spiriti (da cui sarebbe stato tratto l'omonimo film diretto da Bille August): una saga familiare, narrata attraverso la storia di tre generazioni di donne cilene, intrecciata con la tragica storia del Paese latino-americano. L'atmosfera surreale, la materia straripante, l'interazione narrativa fra presente, passato e futuro dei protagonisti, simile al "realismo magico" di García Márquez, contribuì al grande successo di tutti i libri dell'autrice, dal secondo romanzo, D'amore e d'ombra (1984), anch'esso immerso nell'atmosfera cruda della repressione militare della dittatura cilena, a Eva Luna (1987), alla raccolta di racconti Eva Luna racconta (1990) e al romanzo Il piano infinito (1992). Nel 1994 diede alle stampe il doloroso Paula, una lunga lettera rivolta alla figlia rimasta a lungo in coma prima di morire, e nel 1995 Per Paula, la raccolta delle lettere a lei indirizzate dai lettori di Paula. Nel 1999 e nel 2001 pubblicò i due romanzi La figlia della fortuna e Ritratto in seppia, destinati a formare una prefetta trilogia con il romanzo d'esordio La casa degli spiriti. Successivamente diede alle stampe i romanzi La città delle bestie (2002), Il regno del drago d'oro (2003), Il mio Paese inventato (2003), La foresta dei pigmei (2004), Zorro. L'inizio della leggenda (2005). La A., intellettuale sensuale e grande amante della cucina, volle cimentarsi, al pari di altri scrittori del mondo culturale ispanico, nella redazione di un libro di ricette "a tema", Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci (1997) (n. Lima, Perù 1942).